La Verîtà su Dio
INTRODUZIONE:
Circa due millenni fa un uomo chiarnato Gesù visse e insegnà in
quella parte del Medio Oriente che ora si chiama Israele. Nessuno storico sincero
e bene informato lo negherebbe. Oltre ai ventisette libri del Nuovo Testamento
che parlano di lui, vari storici del suo tempo documentano la Sua esistenza.
Cornelio Tacito, uno storico romano dell'inizio del secondo secolo; Luciano,
un autore di satire del secondo secolo; e Flavio Giuseppe, uno storico ebreo
del primo secolo, si riferiscono tutti a Gesù nei loro scritti. Storicamente
è indubbia l'esistenza di Gesù. La domanda e questa: «Chi
era questo Gesù di Nazaret?» Gesù chiedeva chi gli uomini
dicessero che fosse. (Matteo 16:13). Gli uomini continuano ancora a fare questa
domanda, e giustamente, perché la risposta che ciascun individuo dà
a questo quesito determinerà il suo destino eterno, cioè se Gesù
era Dio.
Se non lo era, dunque era un blasfemo che forse si merità la crudele
morte che ricevette sulla croce del Calvario. Una tale domanda merita una coscienziosa
ricerca nella propria anima prima di ottenere una risposta. Per trovare la risposta
si deve esaminare la Parola di Dio, la Bibbia. Si scoprirà che Gesù
era Dio.
I PRIMI ANNI DI GESU':
La prima evidenza della divinità di GESU' viene dalla documentazione
della Sua nascita. Fu, senza dubbio, soprannaturale Sua madre era una vergine
di nome Maria, la quale concepl Gesù per virtù dello Spirito Santo
(Matteo 1:18). Un angelo spiego il Suo concepimento a Giuseppe, il promesso
sposo di Maria, e comandd che al bambino si ponesse nome «Gesù:
perché Egli salverà il Suo popolo dai loro peccati» (Matteo
1:21). Suo Padre era Dio; Sua madre una vergine; e la Sua missione, annunziata
da un angelo, era divina. Non era un uomo qualunque. Gesù era il Figlio
di Dio. divina.Oltre al fatto dei Re Magi che guidati dalla stella d'Oriente,
vennero per adorare il Re degli Ebrei, la Sacra scrittura poco ci dice sull'infanzia
di Gesù. Degli angeli annunziarono la Sua nascita ad alcuni pastori,
i quali sentendo che Cristo il Signore era nato, andarono ad adorarlo. Poi all'età
di dodici anni, ci dice Luca, i genitori di Gesù Lo portarono a Gerusalemme
per la solennità della Pasqua ebraica. Quando la loro carovana comincid
il viaggio per il ritorno a Nazaret, Gesù non era con loro. I Suoi genitori,
accorgendosene, ritornarono a Gerusalemme per trovarlo. « E avvenne che
dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, mentre sedeva in mezzo ai dottori,
e li ascoltava ed interrogava, e tutti gli ascoltanti stupivano della sua sapienza
e delle sue risposte. E vistolo, ne fecero le meraviglie. E Sua madre gli disse
« Figlio, perché ci hai fatto tutto questo? Ecco, tuo padre ed
io, addolorati, andavamo cercandoti». E rispose loro: «Perché
mi cercavate?» Non sapevate, come io devo occuparmi di quel che spetta
al Padre mio?» (Luca 2:46-49). Persino all'età di dodici anni,
Gesù sapeva di avere dei doveri divini di cui occuparsi.
Di nuovo, perà, la Sacra Scrittura rimane, per un periodo di tempo, relativamente
muta in quanto a Gesù eccetto per dichiarazioni come questa: «E
Gesù cresceva in sapienza, in statura e in grazia presso Dio e presso
gli uomini». (Luca 2:52).
IL MINISTERO DI GESU':
Finalmente all'età di trent'anni Gesù emerse dalla oscurità
per iniziare il ministero che Io avrebbe poi portato alla crocifissione. Sebbene
Gesu fosse nato senza la maledizione del peccato sulla Sua vita, poiche Suo
Padre non era un uomo, e sebbene non abbia mai peccato, soldati e capi religiosi
del Suo tempo Lo crocifissero sulla crudele croce del Calvario come blasfemo.
Gesù affermà di essore Dio e se non Io era, era un blasfemo. Ma
se era Dio, la Sua non fu una morte invano, ma una morte subita per la redenzione
di ogni individuo che voglia giovarsene.
Abbiamo già visto come la miracolosa nascita di Gesù e la Sua
gioventù sostengano la Sua asserzione di essere divino. Diamo ora un
breve sguardo al Suo ministero e all'effetto che ebbe. Molti volumi riguardo
al ministero di Gesù riempiono le biblioteche del mondo. Il Suo impatto
sull'umanità puo essere misurato solo nell'eternità. Le parole
sono troppo limitate per esprimerlo. Forse nel modo migliore Io ha detto Napoleone
Bonaparte: «Vi dico, io conosco gli uomini. Gesù era piu che un
uomo. Carlomagno, Alessandro ed io abbiamo fondato imperi, ma su che cosa li
abbiamo fondati? Sulla forza! Gesù ha fondato un impero più grande
per estensione territoriale, e di piu vasto significato, sull'amore. lo ho ispirato
gli uomini a morire per me, ma figurarsi un uomo che muoia per me quasi venti
secoli dopo la mia morte, eppure c'è quello che gli uomini fanno in tutto
il mondo, per quest'uomo, Gesù di Nazaret».
Si, la missione di Gesù deve essere stata soprannaturale per avere un
effetto cosi duraturo. Gamaliele, un dottore della legge durante il tempo della
persecuzione dei seguaci di Gesù, disse la verita. In quei tempi il Cristianesimo
era una cosa relativamente nuova e i capi religiosi di quel tempo cercavano
di soffocarlo assassinando i seguaci di Gesu. Gamaliele si levo in difesa dei
discepoli con queste sagge parole «Israeliti, badate bene a quel che state
per fare di questi uomini. Che prima d'ora, si levò su Teoda a dire d'esser
lui qualche gran cosa; gli si raccolse intorno un numero di un quattrocento
uomini e fu ucciso: e quanti gli credevano, tutti furono dispersi, e ridotti
a niente. Dopo questo, scappà fuori Giuda il Galileo al tempo dei censimento,
e si tiro dietro il popolo, ma lui pure peri: e furono dispersi lutti quanti
i suoi seguaci. E adesso vi dico, non vi occupate di questi uomini e lasciateli
andare; se infatti questo disegno o questa opera vien dagli uomini, cadrà
da sé. Se invece è da Dio, non potrete distruggerli; che c'e pericolo
non abbiate a trovarvi in contrasto con Dio» (Atti 5-35-39).
Che cosa vi era di tanto speciale nel ministero di Gesù che porto gli
uomini ad esserGli cosi fedeli persino duemila anni dopo la Sua vita sulla terra?
Semplïcemente il fatto che Egli era Dio sceso in terra per compiere un'opera
che redimesse gli uomini dal peccato. Durante il Suo ministero compi molti miracoli
che attestarono il Suo potare soprannaturale, ma che tuttavia non furono da
soli sufficienti a indurre gli uomini a vivere e morire per Lui duemila anni
dopo. Cambiò l'acqua in vino, guari gli zoppi, i sordi, i ciechi, addirittura
risuscità i morti, ma Gesù era più che un fattore di miracoli.
Gesù era Dio che si manifestava nella carne (I Timoteo 3:16). Dio era
venuto per riconciliare a sé il mondo (2 Corinti 5:19).
Alcuni uomini del tempo di Gesù, essendo assetati di verità e
sensibili allo Spirito di Dio, ricevettero la rivelazione da Dio che Gesù
era Colui che era stato promesso dal Vecchio Testamento. Gesù chiese
ai Suoi discepoli sui!a costa della Cesarea: «Or voi chi dite ch'io sia?
». In risposta Simon Pietro disse: «Tu sei il Cristo, Figlio del
Dio vivente». (Matteo 16:15,16). Dagli scritti di aicuni degli apostoli
è discepoli è ovvio che essi riconobbero in Gesù il Geova
dol Vecchio Testamento.
Essendo Ebrei e conoscendo il Vecchio Testamento sapevano bene che non c'era
che un solo Dio Geova. Credere qualsiasi altra cosa era idolatria. ii primo
comandamento della iegge era: «Ascoita, israele, il Signore, iddio Nostro,
è l'unico Dio» (Deuteronomio 6:4; Marco 12:29). «io sono
il Signore e non ve n'è un attro, fuori di me non vi è alcun Dio»
(Isaia 45:5). Per loro accettare Gesù come Dio era completamente contrario
a tutto cib che era stato loro insegnato. L'evidenza a favore deila divinità
di Gesù doveva essere lampante ai loro occhi. Lo studio deila Sacra Scrittura
dimostra che lo era.
PROVE DELLA DIVIPVITA’ DI GESU':
Gesù possedeva gli attributi della divinità. Gesù possedeva
le caratteristiche che appartengono a Dio. Molti autori biblici fanno menzione
dell'immortalità di Gesu (Isaia 9:5; Giovanni 1:1,2; Giovanni 8:58; Colossesi
1:17; 1 Giovanni 1:1). Gesù nello stesso momento è presente in
ogni luogo, è cioè onnïpresente (Matteo 18: 20; 28:20). I
Suoi discepoli testimoniarono apertamente la Sua onniscienza, o saper tutto:
«Adesso conosciamo che tu sai tutto,..» (Giovanni 16:30). Pietro
disse di Gesu: «-.. Signore tu sai tutto, sai che io ti amo», (Giovanni
21:15). Matteo 28:18 documenta l'asserzione di Gesu di essere onnipotente: «
E' stato a me ogni potere in cielo e in terra». Paolo confermò
il potere dl Gesù: «... per mezzo della potenza che egli ha di
assoggettarsi ogni cosa » (Filippesi 3:21). (Ebrei 13:8) esprime l'immutabilità
di Gesù: «Gesu Cristo e sempre il medesimo, quale ieri tale oggi
e nei secoli». Gesù fu adorato: «Allora quelli che erano
nella barca gli si apprestarono e lo adorarono dicendo: «Tu davvero sei
Figlio di Dio!» (Matteo 14:33). Gesù stesso, dichiarò che
bisognava adorare solamente Dio (Matteo 4:10).
Le opere che compl attestano inoltre la Sua divinita. Se Gesù perà
non fosse stato Dio, non avrebbe potuto essere il Creatore: «Tutto si
fece per mezzo di Lui, e senza di Lui nulla fu fatto di quanto si fece»
(Giovanni 1:3). Solo Dio pub perdonare il peccato come fece Gesu (Matteo 9:2-7;
Marco 2:7). E quando tutto sarà detto e fatto Gesù sarà
il giudice di tutto.
Gesù possedeva anche i nomi di Dio. Isaia (9:5). Lo chiamà: «
Dio potente, Padre eterno ». Isaia profetizzo anche: «II Signore
stesso vi darà dunque un segno: Ecco, la vergine che concepisce e da
alla luce un figlio e gli porrà nome Emmanuele» (Isaia 7:14). Matteo
1:23 dice, «... Emmanuele, che vuol dire Dio con noi». Geremia profetizzò
che sarebbe stato chiamato: «Jahvè nostra giustizia» (Geremia
23:6). Gesù fece Suoi i nomi di Dio. Parlò di Sé stesso
come del Figlio di Dio (Giovanni 10:36) e disse agli Ebrei: «prima che
Abramo fosse, io sono» (Giovanni 8:58); le quali parole loro sapevano
riferirsi al nome di Jahvè che fu rivelato a Mosè dal roveto ardente
(Esodo 3:14). Il nome Gesù è effettivamente la traduzione greca
della parola ebraica Giosuè. Il nome Giosuè deriva dalla contrazione
del nome di Dio Jahvè, con il nome ebraico Hoshea che significa salvezza.
Quindi Gesù realmente significa Jahvé è diventato la nostra
salvezza (Isaia 12:2).
Gesù non esità a dichiararsi Dio. Oltre a parlare di Se Stesso
come Figlio di Dio, e l' «lo Sono», Gesù asseri la Sua divinità
in altri modi. Gesù disse ai Suoi discepoli: «lo e il Padre siamo
uno » (Giovanni 10:30). Gesù affermò, inoltre, che vedere
Lui era vedere Colui che Lo aveva mandato (Giovanni 12:45); conoscerlo era conoscere
Dio (Giovanni
8:19); credere in Lui era credere in Dio (Giovanni 12:44); riceverLo era ricevere
Dio (Marco 9:37); onorarLo era onorare Dio (Giovanni 5:23); e odiarLo era odiare
Dio (Giovanni 15:23).
In verità l'evidenza era sufficiente per convincere i disceopli che Gesù
era Dio poiche ne scrissero e ne parlarono. Pietro disse: «Tu sel ü
Cristo, Figlio del Dio vivente» (Matteo 16:16). Tommaso vedendo i segni
dei chiodi nelle Sue mani e la ferita nel Sua costato, dopo la resurrezione,
esclamò: «Mio Signore e mio Diol » (Giovanni 20:28). Giovanni
iniziò il sua Vangelo dicendo: «In principio era il Verbo, e il
Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio » (Giovanni 1:1). Verso quattordici:
«Il Verbo si fece carne e abitò fra noi...». Paolo riassunse
tutto ciò spiegando un mistero: «Senza dubbio è grande il
mistero di pietà che si manifestò nella carne, fu giustificato
nello Spirito, contemplato dagli Angeli, predicato in mezzo alle Genti, creduto
nel monda, elevato nella gloria» (I Timoteo 3:16).
CONCLUSIONE:
Le prove sono queste, il verdetto e decisivo: il Geova del Vecchio Testamento,
Padre di tutti, desiderò riconcialiare a Se Stesso l'uomo. Per farlo
era necessario un sacrificio umano senza peccato. Poiché tutti gli uomini
ereditano la natura peccaminosa del padre, Adamo, Dio aveva bisogno di un uomo
speciale che avesse la Sua divina santità, un
uomo-Dio. Perciò il Dio del cielo: «... Annientò se stesso,
prendendo la natura di schiavo e diventando simile agli uomini; e dopo che ebbe
rivestito la natura umana, umiliò se stesso ancor di piu, facendosi obbediente
fino alla morte, e alla morte di croce» (Filippesi 2:7-8). L'eterno Dio
della gloria permise che in Gesù Cristo abitasse corporalmente tutta
la pienezza della Sua divinità (Colossesi 2:9). Questo Gesù fu
crocifisso sulla croce dol Calvario, ma essendo Egli senza peccato, la morte
non aveva alcun potere su di Lui. Perciò l'eterno Spirito di Dio che
si era manifestato in Lui animò il Suo corpo mortale a levarsi dalla
tomba entra tre giorni. Gesu vive per vivere sempre!
Di conseguenza, se crederemo che Gesù è il Cristo, se obbediremo
ai Suoi comandi e ci pentiremo dei nostri peccati e saremo battezzati nel nome
del Signore Gesù, potremo essere redenti dal peccato e dalle sue conseguenze.
Egli allora ci riempirà dello Spirito Santo (Atti 2:38), e se continueremo
a vivere una vita santa ai Suoi occhi saremo pertecipi del Sua dono di vita
eterna.
Ma, «State attenti che nessuno vi faccia sua preda con sottili ragionamenti
filosofici e con vane astuzie basate sulla tradizione degli uomini o sugli elementi
del monda, ma non su Cristo. Perché è in Lui che abita corporalmente
tutta la pienezza della divinità » (Colossesi 2:8- 9). «...
questi sono stati scritti affinché crediate che Gesù è
il Cristo, il Figlio di Dio e affinché, credendo, abbiate la vita nel
Sua nome»(Giovanni 20:31).